Santuario di Somasca
IL CASTELLO DELL'INNOMINATO
Il Castello dell’Innonimato a Somasca di Vercurago, prigionia di Lucia, è stato teatro di guerre nel passato. Ambito dai
Visconti poi territorio di Venezia. Il Castello dell’Innominato richiama subito alla mente il romanzo di Alessandro Manzoni ambientato nel territorio lecchese: I Promessi Sposi.
Dobbiamo dire che questo castello, già dal suo nome, ha un fascino misterioso e intrigante. Non lo raggiungeremo a
cavallo come faceva il suo inquilino, ma rigorosamente a piedi salendo su per la collina di Somasca, nel comune di Vercurago, che domina il ramo orientale del lago di Como e il corso del fiume Adda verso la Brianza.
Camminando dapprima lungo la via delle Cappelle che ci porta all’esterno di San Girolamo Emiliani, percorriamo poi il sentiero che sale alla rocca dove ci aspettano le rovine della fortezza, che ha alle spalle una storia di tipo militare. In origine sulla rocca era presente una torre di segnalazione, facente parte del sistema di fortificazione Carolingio.
Ai tempi di Federico il Barbarossa (1158) risultava esserci invece già una fortezza. Purtroppo le notizie ad essa inerenti, che la interessano nei secoli successivi, sono talmente misere che non si sa nulla o quasi. E’ ipotizzabile che fosse stata utilizzata come presidio di controllo durante le lotte con la famiglia Visconti per il dominio del ducato di Milano.
Dal 1454 il territorio della rocca entra sotto il dominio della Repubblica di Venezia e l’Adda diventa il confine naturale con la Serenissima fino al 1797.
Se purtroppo non sappiamo cosa abbia visto la fortezza nel corso dei secoli, sappiamo invece con certezza che a partire dall’8 settembre 1509 la fortezza venne distrutta per ordine dei Francesi, che l’avevano conquistata mesi prima dopo aver
intrapreso guerra contro Venezia. La cinta muraria venne poi squarciata dai cannoni russi nel 1799 durante lo scontro tra le
truppe di Napoleone e gli Austro-Russi.
Cosa resta oggi di visibile della fortezza menzionata dal Manzoni, che è stata prigionia di Lucia?
Ci accoglie un’arco che introduce nell’area del castello. Resta una cinta muraria bassa lungo il perimetro dalla quale
avvicinandosi è possibile ammirare lo spettacolare panorama che si apre a nord verso il ramo orientale del lago di Como
spingendosi all’orizzonte fino alle Alpi, mentre verso sud si può accompagnare il decorso dell’Adda verso la Brianza.
Al Castello dell’Innominato si può correre con l’immaginazione indietro nel tempo e pensare ai Promessi Sposi o agli scenari storici che l’hanno interessata, il tutto circondati da paesaggi unici.
Il Castello dell’Innonimato a Somasca di Vercurago, prigionia di Lucia, è stato teatro di guerre nel passato. Ambito dai
Visconti poi territorio di Venezia. Il Castello dell’Innominato richiama subito alla mente il romanzo di Alessandro Manzoni ambientato nel territorio lecchese: I Promessi Sposi.
Dobbiamo dire che questo castello, già dal suo nome, ha un fascino misterioso e intrigante. Non lo raggiungeremo a
cavallo come faceva il suo inquilino, ma rigorosamente a piedi salendo su per la collina di Somasca, nel comune di Vercurago, che domina il ramo orientale del lago di Como e il corso del fiume Adda verso la Brianza.
Camminando dapprima lungo la via delle Cappelle che ci porta all’esterno di San Girolamo Emiliani, percorriamo poi il sentiero che sale alla rocca dove ci aspettano le rovine della fortezza, che ha alle spalle una storia di tipo militare. In origine sulla rocca era presente una torre di segnalazione, facente parte del sistema di fortificazione Carolingio.
Ai tempi di Federico il Barbarossa (1158) risultava esserci invece già una fortezza. Purtroppo le notizie ad essa inerenti, che la interessano nei secoli successivi, sono talmente misere che non si sa nulla o quasi. E’ ipotizzabile che fosse stata utilizzata come presidio di controllo durante le lotte con la famiglia Visconti per il dominio del ducato di Milano.
Dal 1454 il territorio della rocca entra sotto il dominio della Repubblica di Venezia e l’Adda diventa il confine naturale con la Serenissima fino al 1797.
Se purtroppo non sappiamo cosa abbia visto la fortezza nel corso dei secoli, sappiamo invece con certezza che a partire dall’8 settembre 1509 la fortezza venne distrutta per ordine dei Francesi, che l’avevano conquistata mesi prima dopo aver
intrapreso guerra contro Venezia. La cinta muraria venne poi squarciata dai cannoni russi nel 1799 durante lo scontro tra le
truppe di Napoleone e gli Austro-Russi.
Cosa resta oggi di visibile della fortezza menzionata dal Manzoni, che è stata prigionia di Lucia?
Ci accoglie un’arco che introduce nell’area del castello. Resta una cinta muraria bassa lungo il perimetro dalla quale
avvicinandosi è possibile ammirare lo spettacolare panorama che si apre a nord verso il ramo orientale del lago di Como
spingendosi all’orizzonte fino alle Alpi, mentre verso sud si può accompagnare il decorso dell’Adda verso la Brianza.
Al Castello dell’Innominato si può correre con l’immaginazione indietro nel tempo e pensare ai Promessi Sposi o agli scenari storici che l’hanno interessata, il tutto circondati da paesaggi unici.